L'estimo del 1573 è conservato presso l'Archivio storico del Comune di Marone.
Contiene le partite dei Cittadini e quelle dei Contadini; manca l'estimo del Clero: in poche parole è la dichiarazione dei redditi di allora: erano tassate, con l’estimo del Territorio, le proprietà materiali, ovvero, case, edifici manifatturieri, terreni e animali.
Per maggiori informazioni sui meccanismi della tassazione vedi GLI ESTIMI DI SALE MARASINO DEL 1564 E DEL 1706.
Per la trascrizione dell'estimo del 1573 vedi https://www.archiviofotograficopredali.it/libri/2006-estimo-1573-trascrizione.pdf
Contiene le partite dei Cittadini e quelle dei Contadini; manca l'estimo del Clero: in poche parole è la dichiarazione dei redditi di allora: erano tassate, con l’estimo del Territorio, le proprietà materiali, ovvero, case, edifici manifatturieri, terreni e animali.
Per maggiori informazioni sui meccanismi della tassazione vedi GLI ESTIMI DI SALE MARASINO DEL 1564 E DEL 1706.
Per la trascrizione dell'estimo del 1573 vedi https://www.archiviofotograficopredali.it/libri/2006-estimo-1573-trascrizione.pdf
Estimo 1573
Il Libro per le Famiglie - 472 facciate, rilegato recentemente - iniziato nel 1793 dal parroco Giorgio Buscio è strutturato come albero genealogico in cui l’elemento unificante è l’abitazione cui corrisponde il foglio di famiglia, ma non la sua proprietà che nel tempo può frazionarsi tra gli eredi del capostipite.
Nel momento in cui un membro della famiglia abbandona, con il matrimonio, la casa paterna, il parroco compila un nuovo «foglio di famiglia» - spesso con l’indicazione «separata da n° x» - in cui è indicato il soprannome di famiglia antico o nuovo.
Alla morte del Buscio, nel 1830, il lavoro fu continuato dal parroco Stefano Soardi fino al 1865, anno della sua morte.
In quegli anni diviene operativa l’anagrafe comunale.
Nel momento in cui un membro della famiglia abbandona, con il matrimonio, la casa paterna, il parroco compila un nuovo «foglio di famiglia» - spesso con l’indicazione «separata da n° x» - in cui è indicato il soprannome di famiglia antico o nuovo.
Alla morte del Buscio, nel 1830, il lavoro fu continuato dal parroco Stefano Soardi fino al 1865, anno della sua morte.
In quegli anni diviene operativa l’anagrafe comunale.