Descrizione
Ponzano – Famiglia n° 20: Novali del Bastià.
Ponzano – Famiglia n° 21: Novali del Bastià.
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I Novali
La famiglia è continuata nei due rami originati da Giovanni Pietro e Giovanni Battista fu Giuseppe fu Sebastiano e il segno della continuità è dato, per trecento anni fino ai primi anni del Novecento, dalla proprietà delle gualchiere e dei mulini.
- Novali Sebastiano, proavo cinquecentesco, ha due soli figli documentati, Giuseppe [1610-?] e Francesco che muore giovane [1619-ante 1641].
- Giuseppe Novali fu Sebastiano, partite 149 e 211 nel 1637 e 1641, ha 31 anni, non ha figli, e vive con il fratello Francesco di 22 anni (Francesco muore tra il 1637 e il 1641). È proprietario di una casa con follo di panni annesso in contrada di Marone e di tre appezzamenti di terra a Marone che hanno complessivamente l’estensione di 70 tavole (circa 2/3 di piò); paga un censo sul capitale di 100 lire planette alla Scuola del Santissimo Sacramento di Siviano (il che parrebbe confermare l’origine montisolana della famiglia). Giuseppe Novali è tutore, con Ottavio Zeni, di Antonio Ghitti di Bagnadore dal 1645 al 1662 nella sua qualità di parente cognatizio dei Bagnadore. È probabile si sposi dopo il 1641 e abbia avuto almeno un figlio, Sebastiano.
- Novali Sebastiano [di Giuseppe?] è indicato, nel Libro per le Famiglie, come il capostipite della famiglia. Di lui non abbiamo date né conosciamo il nome della moglie. Suoi figli sono Giovanni Antonio, Giovanni Pietro [?-1751], e Giovanni Battista che si separa, iniziando la famiglia n° 22 di Ponzano, quella dei Novali del Bastià.
4.a. Novali Giovanni Antonio di Sebastiano: la famiglia si estingue per mancanza di eredi maschi e i beni passano ai fratelli.
4.c. Novali Giovanni Pietro di Sebastiano [?-1751]. Gli eredi di Giovanni Pietro fu Sebastiano fu Giuseppe, dunque, sono proprietari degli stabili attualmente accatastati ai numeri 144 e 312.
Novali detti del Bastià
- Novali Giovanni Battista di Sebastiano detto del Bastià: con il matrimonio con una certa Antonia si separa e costituisce la famiglia n° 22 di Ponzano detta dei Novali del Bastià; ha un solo figlio documentato, Giovanni Antonio [1719-?].
- Novali Giovanni Antonio [1719-?] di Giovanni Battista si sposa due volte. Il primo matrimonio è con una certa Orsola [?-1754] che il Buscio indica come Bonfadini o Cristini Afre, ma senza alcuna corrispondenza nel Libro per le Famiglie. Dal primo matrimonio nascono Giovanni Battista [1740-?], Antonia [1742-1812] e Giuseppe Antonio [1749-1811]; il Buscio dà questa famiglia come la n° 8 di Ariolo indicandola come estinta. Nell’estimo del 1785 vi è la partita, in Ariolo, di Giuseppe Novali fu Giovanni Antonio detto Bastiano, in cui dichiara il possesso della casa e di alcuni appezzamenti di terreno; tra gli appezzamenti ve ne è uno di 0,3 piò, in contrada di Lodrino a Collepiano, «in divisione con li suoi fratelli». A Ponzano non vi sono partite Novali, mentre vi sono a Marone quelle della famiglia n° 20 e quella di Giovanni Battista fu Giovanni Antonio, con proprietà delle abitazioni e dei mulini e gualchiere in contrada di Polmagno, a Ponzano. Possiamo ipotizzare che Antonia [1742-1812] e Giuseppe Antonio [1749-1811] si separino dal nucleo originario e – acquistata la casa di Ariolo dagli eredi di Paolo Ghitti detto Dottor fu Cristoforo (forse del Frér) – costituiscano la famiglia senza struttura (fratelli non sposati conviventi) n° 8 di Ariolo, che si estingue con la loro morte.
Giovanni Antonio si risposa con una certa Maria [?-1769] da cui nascono Giovanni Francesco [1763-?] che diviene sacerdote e Orsola [?-?] che sposa Bortolo Bracchi di Sale Marasino.
- Giovanni Battista [1740-?] fu Giovanni Antonio sposa, verso 1770, Margherita Ghitti [1752-1783] del Non [famiglia n° 1 di Ponzano]; figli della coppia sono Orsola [1771-1841] che sposa il vedovo Pietro Antonio Guerini [famiglia n° 9 di Marone], Caterina [1773-1809], Antonia [1776-1859] che sposa Andrea Guerini della Vittoria [famiglia n° 11 di Marone] e Antonio [1780-1836]. Giovanni Battista ha partita nell’estimo del 1785, in cui dichiara la proprietà di 0,55 piò di terra e la «metà del corpo di case diviso con q. Giovanni Pietro Noale zio di diverse stanze superiori con un edificio di follo terraneo e pestone […] in contrada di Panei osia di Bastiano». Nella partita del figlio di Giovanni Pietro, Giovanni Battista, vi è lo stesso stabile indiviso con il cugino ed è posto in contrada di «Panei osia Polmagno», nelle immediate vicinanze di Ponzano. Il fabbricato è identificabile con mappale 147b (follo di coperte di lana o pila da orzo ad acqua con casa) del Catasto napoleonico di Marone – corrispondente al 1471 del nuovo Catasto – che nel 1852 si trovava accatastato alla ditta Novali Giovanni Battista e Giuseppe fratelli fu Antonio «per antico possesso». Nel 1865 il mappale fu trasportato alla ditta Novali Giuseppe fu Antonio e Novali Paolo e Giacomo fratelli fu Giovanni Battista proprietari e Giudici Maria vedova Novali usufruttuaria in parte. Nell’anno 1881, il mappale anzidetto fu trasportato dal Catasto dei terreni a quello dei fabbricati, alla medesima ditta, come casa (3 piani e 6 vani) con follo da panni e pila da orzo (il pestone del 1785) fino al 1885.
- Novali Antonio [1780-1836] di Giovanni Battista si sposa due volte. Il primo matrimonio, nel 1798, è con Paola Guerini [1773-1809] dei Carossa famiglia n° 6 di Vesto, da cui ha Maria Margherita [1799-1801], Margherita [1802-1802], Giovanni Battista [1804-1807], Antonio Maria [1806-1812]e Giovanni Battista [1807-1864]; le seconde nozze sono, nel 1810, con Fior Maria Cristini [1792-1826, famiglia n° 19 di Pregasso] da cui nascono Margherita [1811-1814], Caterina [1813-1814], Giuseppe [1815-1817], Giuseppe [1818-?], Antonio [1819-1821], Caterina [1821-1822], Caterina [1823-1834], Margherita [1825-?]. Ancora nel 1851 il mappale n° 351 del catasto austriaco, corrispondente ai nuovi mappali n. 351/1, 351/2 e 351/3 (la Ca’ dei Folèc’ in via Montenero), era intestato a Novali Antonio fu Giovanni Battista per antico possesso che l’aveva acquistato da Giacomo Bontempi dei Cucàgna; il fabbricato fu venduto, nel 1870, ad Andrea Guerini.
- Novali Giovanni Battista [1807-1864] fu Antonio sposa, nel 1829, Maria Giudici [1809-post 1881, famiglia senza numero di Ponzano o Ariolo]; figli della coppia sono Paolo 1831-?], Giacomo [1833-?], Caterina [1834-1834], Giovanni [1835-1836], Afra [1836-1837], Antonio [1837-1844], Giovanni [1839-1839], Giovanni [1841-1841], Stefano [1843-1843], Angelo [1843-1846], Antonio [1845-1845], Antonio [1847-1847] e Maria Elisabetta [1848–1848].
- Novali Giacomo [1833-?] di Giovanni Battista sposa, nel 1859, Maria Marta Turla; della coppia conosciamo il nome di una sola figlia, Maria Elisabetta [1864-?]. Dal 1865 almeno fino a qualche anno dopo il 1881, Giacomo, il fratello Paolo e lo zio Giuseppe [1818-?] di Antonio sono proprietari del mappale 147, di cui è usufruttuaria in parte Maria Giudici vedova Novali.
Nel cimitero di Marone vi sono le tombe di alcuni Novali, sicuramente di questo ramo della famiglia: Novali Antonio [1869-1939] – di cui ci è ignota la paternità, ma forse figlio di Giacomo – è coniugato con Margherita Gottifredi [1855-1912]; unico figlio della coppia fu Novali Luca [1899-1976] – che molti anziani ricordano ancora oggi, stravagante e bohémien, che fino ai suoi ultimi giorni abitò nella casa di via dei Mulini (mappale 312) – sposato, senza prole, con Rosa Pedrotti [1887-1947]. Con la morte di Luca la famiglia Novali (sia nel ramo dei Bastià che in quello senza soprannome) si estingue.
I Novali che oggi vivono a Marone sono, anch’essi, originari di Montisola, ma eredi di una famiglia trasferitasi a Marone nei primi anni del XX secolo.
Tra 1795 e 1865 si sposano 4 maschi Novali a un’età media di 21 anni.
Nello stesso periodo, nascono 29 bambini, di cui 14 (48,3%) muoiono in età perinatale e 20 (69,0%) tra 0 e 9 anni (minori di 16 anni).
Nella seconda metà del 1700 un figlio di Antonio si separa costituendo una propria famiglia ad Ariolo (aggregato domestico senza struttura); il nucleo famigliare si struttura, da Giovanni Battista di Antonio in poi, come famiglia estesa discendente fino alla seconda metà dell’Ottocento. L’elemento coagulante della famiglia, oltre che la casa, è l’annessa gualchiera.